Hanno chiamato la polizia a cavallo
Avete mai incontrato la polizia a cavallo? È una roba forte, ti viene voglia di pagare le tasse quando incontri la polizia a cavallo che gira per via Padova. Considerato quanto sia facile non provare simpatia per la polizia a piedi, è una prova significativa della maestosità del cavallo. Cioè il cavallo riesce a innalzare la polizia (LA POLIZIA!) fino a renderla oggetto di ammirazione.
Mi azzardo a dire che il grado di civiltà di un paese si misura dalla diffusione della polizia a cavallo. Ogni gruppo sociale è migliore con la polizia a cavallo. Forse è per la presenza della polizia a cavallo nel testo che alcuni anni fa ho deciso di registrare una mia versione di Bomba O Non Bomba di Venditti.
Perché anche una canzone acquista sensibilmente punti se c’è la polizia a cavallo.
Perché non usiamo di più il cavallo?
Gli animalisti contemporanei cosa pensano della millenaria tradizione di cavalcare i cavalli? Seriamente non è una domanda polemica, voglio saperlo davvero.
Due settimane fa, a Monza, è stato un concerto bellissimo. Questa foto di Meli coglie bene l’atmosfera che c’era. Avevo giurato e spergiurato che per nulla al mondo avrei fatto concerti da solo quest’anno e invece ho mentito a me stesso e sono molto felice di averlo fatto. Suonare in teatro è in assoluto l’esperienza più figa, perché è un luogo fatto e pensato per iniziare e chiudere riti. Nei locali è molto più difficile dare il via ad una ritualità, troppa dispersione, troppo distacco, troppa stupidità nell’aria.
In teatro invece sai sempre di essere nel posto giusto. Era tanto tempo che non suonavo in un teatro. L’ultima volta era stata ad una roba del 25 aprile di svariati anni fa, che si era conclusa con me che insieme ad altra gente fingevo di suonare Bella Ciao sul palco con la chitarra staccata. Forse il più brutto tributo alle divinità delle performance che si fosse mai visto fino a quel momento. Sono stato dunque molto felice di aver potuto rimediare.
Penso di avere fatto una bella esibizione e le sensazioni che ho provato sono state molto più leggere rispetto al concerto di Mosso di gennaio. La pratica, questa sconosciuta.
Il tempo a mia disposizione era leggermente più breve di quanto avessi previsto e ho avuto qualche dubbio sul pezzo di chiusura. Avrei potuto chiudere con Satelliti oppure avevo una mezza idea di testare una nuova canzone. Invece alla fine ho scelto di chiudere con una canzone popolare di nome Io Parto Per L’America. In qualche modo quel finale del set ha rappresentato per me l’inizio di una fase nuova. Una fase di esplorazione direi, un tentativo di connessione con una tradizione. Bello.
Il concerto di Khaled Levy è stato una roba che nemmeno si può spiegare. Chiudere un tributo a Chet Baker con la versione di Hallelujah di Jeff Buckley fatta in QUEL modo lì è una cosa che possono permettersi di fare in pochissimi e non in Italia, non in Europa, ma nel mondo intero. Non sto iperbolando, è così. Avete un solo modo per capire ed è andare a sentire un suo concerto.
Come avevo accennato lo scorso numero avevo tante cose da mettere nero su bianco sul nuovo disco degli U2. Sono riuscito a farlo in un pensiero il più possibile organico e Loudd ha ospitato il mio intervento.
In parte noto un’attinenza diretta con il tema della tradizione di cui parlavo sopra. Anzi non solo in parte, sembra proprio esserci una figura che lega un po’ il tutto.
Poi che dire. Le idee musicali che ho negli ultimi tempi sono nettamente superiori rispetto al tempo a me concesso per realizzarle, ma pensate che pacco se fosse il contrario, ossia se avessi un sacco di tempo e nessuna idea. Quindi dai, va bene così.
Stanno spuntando un po’ di cose per l’estate. Forse ci sarà qualche festival ma intanto posso dire che l’8 giugno suonerò a Cascina Nascosta di Milano. Come ho scritto in giro sui social vorrei fare un set strano, con la gente che alla fine dice «Sì è stato bello ma…un po’ strano». È molto più difficile rispetto al fare una cosa canonicamente bella. Ma ho già alcune idee.
Intanto pensavo di circondare il palco di polizia a cavallo.